Comune di Mongiana
L’ordinata teoria di linde e graziose casette che accoglie il visitatore che arriva a Mongiana fa subito comprendere che ci si trova in un paese particolare la cui peculiarità è evidente sin dall’impianto urbanistico.
Com’è noto, cuore della cittadina, immersa nella natura lussureggiante dell’altopiano delle Serre, è la fabbrica d’armi voluta dai Borbone nella seconda metà del Settecento attorno alla quale è nato il centro abitato.
Quando si arriva a Mongiana bisogna immaginare di trovarsi in una sorta di grande falansterio, o in una di quelle città-fabbrica ideali immaginate nell’800 in cui tutto è costruito attorno all’opificio per andare incontro alle esigenze degli operai, dalle case alle scuole, agli edifici di culto.
Il centro storico di Mongiana rappresenta senza dubbio la realizzazione plastica di questi ideali che trovarono applicazione, sotto i Borbone, non solo qui ma anche in altri centri industriali come la vicina Ferdinandea o la filanda di San Leucio. La visita non può che cominciare dai ruderi dell’antico complesso industriale dove di recente è stato realizzato un interessante museo che consente ai visitatori di conoscere la storia e le attività della fabbrica d’armi. Non ci dilunghiamo oltre sulle ferriere in quanto adeguatamente trattate in un altro capitolo di questo libro.
Oltre alle casette destinate agli operai, caratterizzate tutte da eleganti portali in granito e spesso da splendidi balconi in ferro e ghisa, ci sono alcuni interessanti palazzi che puntellano l’abitato, costruiti in origine per ospitare gli ufficiali dell’esercito che presidiava la fabbrica (non si dimentichi che si trattava di un importante elemento dell’industria bellica del Regno).
Assolutamente meritevole di una sosta è la bella chiesetta che sorge in una posizione centrale dell’abitato. Il tempio venne costruito intorno agli anni ’20 del XIX secolo su una preesistente costruzione in legno, su progetto del Genio Militare, come cappella per la truppa di stanza a Mongiana. Entrati nell’edificio si rimane rapiti dalla meravigliosa statua lignea della Titolare, la B.V. delle Grazie, capolavoro dello scultore serrese Vincenzo Scrivo, realizzata tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento. La Vergine è ritratta in una posizione assolutamente originale, adagiata sul fianco di una nuvola al cui apice c’è il Bambino Gesù, mentre il velo che le adorna il capo sembra svolazzare sospinto dal vento, assicurando così all’insieme una notevole dinamicità. La chiesa custodisce però un’altra preziosa scultura lignea raffigurante San Giuseppe, opera anch’essa di un altro noto scultore serrese: Raffaele Regio. In uno dei bracci del transetto si trova un dipinto che raffigura San Ferdinando di Castiglia, santo molto venerato in Spagna, donato, secondo la tradizione, dallo stesso Ferdinando di Borbone, in visita allo stabilimento siderurgico nel 1852.
Lasciato l’edificio sarà difficile non notare lo splendido monumento ai caduti eretto nella piazzetta che si apre dirimpetto. Su un basamento in granito si erge una statua in bronzo raffigurante l’Italia che porge, con una posa che potremmo definire quasi teatrale, una corona d’alloro ai suoi caduti. La statua è opera del grande scultore Salvatore Pisani, nato a Mongiana nel 1859, che visse gran parte della sua vita in Valtellina e di cui si conservano importanti opere nel cimitero monumentale di Milano.
La statua venne fusa nel 1923-’24 dopo la morte dell’artista, quale segno di omaggio della municipalità al suo illustre cittadino, utilizzando il calco realizzato a suo tempo da Pisani nel 1904 per il monumento ai caduti per l’Indipendenza di Sondrio in Piazza Bertacchi.
Il passato così importante di questo luogo non può offuscarne le bellezze naturalistiche. Oltre che per le ferriere, Mongiana vanta infatti la presenza di numerosi turisti, specie nella bella stagione, in visita all’ubertoso giardino botanico allestito dal Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri forestali) conosciuto come “Villa Vittoria”. Poco distante da qui c’è il celebre “laghetto”, una bella area attrezzata a pic-nic costruita intorno a un invaso artificiale che attrae ogni estate migliaia di visitatori e campeggiatori in fuga dalla calura delle coste.