Fauna del parco
La specie più importante e rappresentativa delle foreste delle Serre è il Lupo (Canis lupus italicus), che è tornato a ricolonizzare questo territorio dopo alcuni decenni di assenza. Al secondo posto tra i mammiferi delle Serre, quanto a rarità e ad importanza, c’è il Cervo Italiaco, estintosi all’interno del territorio intorno al 1900 e reintrodotto nel parco nel 2022. Al terzo posto troviamo l’ Istrice (Hystrix cristata).
Anche questa specie era data ufficialmente per inesistente sulle Serre ed in Aspromonte dalla zoologia ufficiale. Altro importante protagonista della fauna delle Serre è il Gatto selvatico (Felis silvestris). La Martora (Martes martes), è un instancabile predatore della stazza di un gatto domestico, simile alla più comune faina. Questi i quattro mammiferi più rari della fauna delle Serre. Veniamo ora a quelli più comuni e diffusi.
Innanzi tutto il Cinghiale (Sus scrofa), vero protagonista della vita selvatica dei boschi delle Serre.
Il Cinghiale predilige i boschi di querce, castagni, faggi, dove si ciba di anche di ghiande, castagne. Habitat forestali, ma alternati a zone aperte, preferisce invece il Tasso (Meles meles).
Non troppo comune, ormai, la Lepre autoctona dei nostri boschi. La Lepre è un animale schivo e timido e abita terreni misti, preferibilmente in pianura ove si nutre di erbe, scorze, rametti.
Comunissima è invece la Volpe (Vulpes vulpes) : vive praticamente dappertutto, scavando la sua tana nella terra e nutrendosi di tutto, senza disdegnare anche gli avanzi di cibo presenti nelle discariche.
Altro predatore di piccoli animali è la Faina (Martes foina), simile alla martora. Non disdegna come tane i solai dei vecchi edifici, si nutre di piccoli mammiferi e uccelli ma anche, soprattutto in autunno, di frutti e bacche. Ancor più piccola è la Donnola (Mustela nivalis), le sue ridotte dimensioni e la forma straordinariamente affusolata le consentono anche di inseguire i roditori nelle tane. Inconfondibile, per la sua livrea nera, è la Puzzola (Mustela putorius), di dimensioni analoghe a quelle della faina.
Abbiamo poi il Riccio (Erinaceus europaeus) diffuso un po’ dappertutto sulle Serre, d’inverno va generalmente in letargo in nidi ricavati tra i cespugli. Il Ghiro (Glis glis), la livrea grigia è il suo maggiore elemento distintivo. Il Quercino (Eliomys quercinus) è un altro piccolo roditore che si nutre di molte cose, tra cui insetti, lumache, uova e pulcini di uccelli : costruisce il suo nido nei muri, negli alberi o tra le rocce. Roditore dalle abitudini quasi interamente arboricole è infine il Moscardino (Muscardinus avellanarius). Naturalmente, sulle Serre vivono altri piccoli mammiferi come la Talpa (Talpa europea), il Toporagno nano (Sorex minutus), il Toporagno comune (Sorex araneus), il Toporagno acquatico (Neomys fodiens), la Crocidura minore (Crocidura suaveolens), il Mustiolo (Suncus etruscus) l’ Arvicola terrestre (Arvicola terrestris).
Per quanto riguarda l’avifauna e altri rapaci. Tra i boschi ama rifugiarsi e predare all’agguato l’Astore (Accipiter gentilis). Nidifica soprattutto sui grandi alberi di conifere e preda con abilità mammiferi ed uccelli. Abitudini ed aspetto simile ha lo sparviero (Accipiter nisus), che è però più piccolo e più diffuso dell’astore. Sulle guglie rocciose del gruppo del Mammicomito-valle della Precariti nidifica probabilmente il falco pellegrino (Falco peregrinus) noto per l’elevatissima velocità (circa 300 chilometri orari) di cui è capace in picchiata. Il nibbio reale (Milvus milvus) si distingue nettamente dagli altri rapaci per la coda biforcuta come quella delle rondini. Nella fascia orientale delle Serre nidifica anche il nibbio bruno (Milvus migrans), di dimensioni inferiori rispetto al nibbio reale
Comunque è la poiana (Buteo buteo) facilmente avvistabile ovunque mentre rotea o plana pigolando mestamente alla ricerca di una preda. Altrettanto comune è il Gheppio (Falco tinnunculus) vive preferibilmente in ambienti aperti. Nidifica all’interno di grossi tronchi o su falesie di roccia.
E ‘probabilmente presente sulle Serre, con pochissimi esemplari, anche il raro e grande Gufo reale (Bubo bubo), che può raggiungere anche i 70 cm di altezza. Tra gli altri rapaci presenti sulle Serre c’è il Gufo comune (Asio otus), l’Alocco (Strix aluco), il Barbagianni (Tito alba) la Civetta (Athene noctua) e l’Assiolo (Otus scops).
Una quantità di altri uccelli popolano naturalmente il Parco. A cominciare dalle svariate specie di uccelli acquatici che sostano attorno al Lago dell’Angitola, sulle pendici nord – occidentali del massiccio: folaga, gallinella d’acqua, moriglione, moretta tabaccata, germano reale, airone cenerino, garzetta, gazza, cuculo, merlo, merlo acquaiolo, cornacchia grigia, picchio rosso maggiore, picchio rosso minore, picchio muratore, pettirosso, usignolo, passera oltremontana, rampichino, codibugnolo, capinera, ghiandaia, piccione selvatico, beccaccia, torcicollo, cappellaccia, cardellino, passero solitario, strillozzo, fringuello, occhiocotto, cinciallegra ecc.
Tra i serpenti un posto di primo piano riveste certamente la Vipera comune (Vipera aspis hugyi), altri serpenti delle Serre sono il comunissimo Biacco (Hierophis viridiflavus) il Cervone (Elaphe quatuorlineata) , il più grande tra i rettili italiani (può raggiungere anche i 2 metri e 40 centimetri di lunghezza); l’altrettanto mansueta Biscia dal collare (Natrix natrix) esperta nuotatrice capace di espellere un liquido maleodorante se molestata; il Colubro (Coronella austriaca), il Colubro d’Esculapio (Elaphe longissima); la Biscia asserella (Natrix tassellata).
Tra gli anfibi è da segnalare in particolare l’appariscente Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), l’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), caratterizzato da chiazze gialle sotto il ventre.
Le Testuggini sono rappresentate dalla Testuggine comune (Testudo hermanni).
Nei fiumi e nelle acque interne vive la trota mediterranea (Salmo trutta macrostigma). Grande il novero degli insetti, tra i quali meritano di essere segnalati la sontuosa rosalia alpina (Rosalia alpina), il grande cerambice delle querce (Cerambyx cerdo) e il curioso scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis).