Sentiero "I Cammini del Brigante"
Ripercorriamo i passi del più famoso brigante d’Italia. Godiamo della bellezza di luoghi impervi un tempo inaccessibili e lasciamo che la vista spazi abbracciando la valle del Mesima e l’orizzonte dall’arco settentrionale della piana di Gioia Tauro al golfo di Lamezia Terme.
Info Sul Percorso
COMUNI INTERESSATI: Gerocarne (VV)
PARTENZA: Località “Gagliolo” – Gerocarne (VV)
ARRIVO: Località “Gagliolo” – Gerocarne (VV)
TEMPI DI PERCORRENZA: 2h e 30 min tramo A, 3h e 45 min tramo B, 5h e 30 min ramo C A/R
DISTANZA: 4,450 Km tramo A, 5,770 Km tramo B, 12 Km ramo C A/R
DISLIVELLO: 242 m ramo A, 322 m ramo B, 490 ramo C
QUOTA MASSIMA: 756 m s.l.m.
QUOTA MINIMA: 266 m s.l.m.
TIPO: A e B circolare, C lineare
DIFFICOLTÀ: medio-alta
Descrizione
Percorso multiplo, costituito da due itinerari circolari e uno lineare, su strada sterrata per la maggior parte del cammino e impegnativo a causa di dislivelli e pendenze significativi soprattutto nei tratti B e C. I sentieri hanno come scenario gli altipiani tra Colaiello e Castania, il bosco di Morano ricco di lecci e castagni un tempo animato dalla presenza dell’attività di numerosi carbonai e famoso per aver dato rifugio al brigante Musolino e per la “Pietra delle Armi”. Raggiungiamo Gerocarne dall’autostrada A3 SA/RC, uscita Serre, proseguiamo sulla SS 182 direzione Soriano Calabro ove imbocchiamo la SP 60 direzione Gerocarne, giunti in piazza Giovanni Paolo II lasciamo l’auto. Dietro la Chiesa di Santa Maria dei Latinis percorriamo Via G. Berta, un breve tratto in salita che, in appena 5 minuti, ci porterà nei pressi di una piccola fontana piramidale in località “Gagliolo”. Potremo notare sulla nostra sinistra una strada che si allontana dall’abitato: qui inizia il nostro percorso. Questa prima parte del tragitto si snoda lungo un’area un tempo destinata a coltivo, piante da frutto ed ortaggi; data l’ampia disponibilità d’acqua del fiume Morano, possono ancora notarsi nella macchia le cosiddette “angre”. Al primo incrocio manteniamo la sinistra e in circa 15 minuti raggiungeremo un ponte in legno. Nei successivi due incroci giriamo prima a destra e poi a sinistra tralasciando la deviazione che conduce alla diga. Da qui, in pochi minuti, saremo all’intersezione per Pietra delle Armi.
Percorso A
Anello Pietra delle Armi
Il sentiero a sinistra che si inoltra nel bosco scendendo verso il fiume Morano, in circa 15 minuti, ci porterà all’area picnic di Pietra delle Armi. In questo angolo suggestivo immerso nel verde, dominati dalla mole di “Pietra delle Armi”, potremo riposare prima di intraprendere la via del rientro percorrendo la sterrata che segue il fianco della montagna e che in circa 20 minuti ci porterà all’incrocio di intersezione col percorso di rientro del tratto B. La sterrata è la vecchia strada comunale Ariola-Gerocarne che in meno di un’ora ci riporterà in paese.
Percorso B
Anello Casermetta Castania
Come percorso A fino a Pietra delle Armi. Da qui dovremo intraprendere la risalita di un antico sentiero (circa 1 km) immerso nel bosco San Fili che ci porterà alla pineta con area picnic, fontana e Casermetta in località Castania, dove potremo sostare prima di riprendere il sentiero su strada Comunale, a pochi minuti dall’area picnic, che scende riunendosi all’itinerario A nei pressi della Porta Occidentale del Parco delle Serre.
Percorso lungo B
A/R Vivaio Ariola
Se decidiamo di optare per il percorso C proseguiamo in salita mantenendo, nell’ordine degli incroci, queste direzioni: destra, sinistra, destra, destra, sinistra, destra. Subito dopo un impianto di ciliegi (ci troviamo già sul piano di Colaiello) e una macchia di pini, la sterrata incontrerà la strada comunale che costeggia il Vivaio Ariola. Seguiamo a sinistra e da qui in 20 minuti raggiungeremo l’ingresso.
LA PIETRA DELLE ARMI
Uno stretto cuneo il cui fondo è esso stesso una gradinata proprio come la successione di altipiani caratteristici di questa zona. Un’alta, scoscesa parete di granito si innalza su un lato, volumi diseguali sospesi nel vuoto e il fragoroso rombare dell’acqua del Morano che si apre strada verso valle. Legenda popolare vuole che questo fosse il luogo scelto come nascondiglio da una delle figure più note e controverse della storia calabrese: Giuseppe Musolino, il brigante più famoso d’Italia, la cui storia fu spunto di molte canzoni popolari. Il luogo deve il suo nome al ritrovamento di alcune armi, resti di asce e punte di lance, risalenti al X sec. oggi conservate nel museo archeologico di Vibo Valentia.
IL LECCIO (Quercus Ilex)
Risalendo le sterrate che si snodano zigzagando lungo la valle del fiume Morano, sul crinale dei boschi Morano e San Fili-Castania, sul fianco del bosco Moranello, saremo circondati da numerosi esemplari di leccio o elce. Questa pianta, tipica del bacino del Mediterraneo, ha avuto nel tempo l’attribuzione di valenze diverse, addirittura contrapposte, a livello simbolico; vista la sua vicinanza alla quercia, un ramoscello di leccio è presente nello stemma della Repubblica Italiana come simbolo di forza ma la sua forma, sinistra e austera, fece sì che molti lo considerassero adatto solo a riti funesti. Il legno di questa pianta è duro, compatto e pesante, difficile da lavorare ma ottimo come combustibile e per la produzione di carbone vegetale. Un tempo questa attività era molto diffusa in questi luoghi e non è raro, lungo queste pendici, imbattersi in piccole aie, dove venivano erette le carbonaie.
I VASAI
Il materializzarsi di un oggetto dal nulla, il movimento quasi ipnotico delle mani, il suono del tornio. Ritmi lenti, un’arte antica. Gerocarne è stato fra i più fiorenti centri di produzione figulina in Calabria e tra quelli che nel tempo hanno mantenuto la più stretta continuità nella trasmissione dei suoi segreti di generazione in generazione. L’avanzata della modernità ha duramente colpito anche questa produzione che comunque sopravvive grazie alla dedizione di alcune famiglie. Non lasciamoci sfuggire la possibilità di assistere alla modellazione dell’argilla da parte dei maestri locali. Vivremo un’esperienza che non mancherà di affascinarci.
IL VIVAIO ARIOLA
Giunti all’incrocio in cui i 3 itinerari si dividono potremo optare per il percorso C, un tratto impegnativo che ci condurrà in circa 2h ad ammirare uno degli splendidi vivai forestali della Regione Calabria: il vivaio Ariola. L’area si estende per circa 12 ettari sull’ altipiano di Colaiello con incantevoli viste sulla campagna circostante e, in lontananza, sul mare. Un laghetto, aree picnic e oltre 300 varietà di piante ci aspettano; specie forestali ed ornamentali, arbustive, arboree ed erbacee, un tripudio di colori da ammirare per la loro bellezza, una commistione di fragranze di cui deliziarsi, dall’aroma intenso e delicato del glicine a quello dolce e penetrante del tiglio. Il vivaio è gestito dagli operatori di Calabria Verde che con il loro lavoro sono importanti custodi del patrimonio di biodiversità di questa terra.