Comune di Sorianello
Sorianello è uno dei caratteristici paesi-presepe della Calabria, adagiato sul fianco di una collina scoscesa. Provenendo da Vibo Valentia, di notte appare da lontano come un incanto trapuntato da mille luci baluginanti che decorano il buio. Con Sorianello il visitatore si imbatte, ancora una volta, in luoghi legati alla grande vicenda storica di San Bruno di Colonia e del monachesimo certosino. Infatti, secondo una tradizione locale, proprio in prossimità dell’attuale paese il santo avrebbe trovato gradito rifugio e riposo sotto un ulivo durante i suoi spostamenti tra l’eremo di Santa Maria della Torre (oggi Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno) e la corte normanna di Mileto. Per interessamento della Certosa serrese e dell’arciprete del luogo Don Domenico Cannatelli, venne fatta sorgere, in ricordo di quei lontani eventi, una piccola chiesa dedicata appunto, così come tutta la località, a San Bruno. Questa è anche l’area della “Valle dei mulini”, che documenta una storia importante di insediamenti produttivi e di operose attività con i suoi reperti recuperati e proposti ai visitatori. I mulini a vento, l’oleificio, il vecchio acquedotto, le vasche per la lavorazione della pelle formano un suggestivo esempio di archeologia industriale, che a Sorianello si coniuga con un intenso lascito spirituale. La visita a Sorianello non si esaurisce, però, con questi luoghi. Da vedere sono ancora la chiesa di San Giovanni Battista (contiene un crocefisso ligneo attribuito allo scultore tedesco David Müller, attivo, nel XVII secolo, presso la Certosa di Serra) e la chiesa di Santa Maria del Soccorso, con l’altare maggiore settecentesco di fattura napoletana e il tabernacolo di scuola siciliana originariamente ubicato nella chiesa di San Domenico a Soriano. Nella parte bassa del paese il visitatore troverà, infine, la chiesa di San Nicola, la più antica del paese, del cui impianto prima del terremoto del 1783 rimangono una cappella (con altare in marmo all’interno), i resti del pavimento e il campanile, senza dimenticare una statua lignea successiva della Madonna della Salute (1854) e il piccolo museo che ospita alcune tele di scuola napoletana.