Comune di Brognaturo

Brognaturo ha il proprio cuore urbano e spirituale nella chiesa parrocchiale di Maria Santissima della Consolazione, una parrocchia dalla fondazione certamente antecedente al 1540 se nel decreto di nomina del rettore del locale convento della SS. Annunziata il vescovo del tempo stabiliva che fossero fatti salvi i suoi diritti. Alla Madonna della Consolazione è legata una duplice festa, nella prima domenica di settembre e il 5 febbraio a memoria della protezione accordata alla comunità in occasione del disastroso terremoto del 1783. La festa di fine estate costituisce il momento fondante della relazione di devozione e affidamento dei brognaturesi nei confronti della loro patrona, subentrata in questo ufficio a Santa Caterina in seguito alla scoperta fortuita, nel 1721, della sua immagine a opera di un muratore che stava ripulendo la chiesa dall’intonaco fatiscente. I successivi miracoli attribuiti al quadro mariano (si ricordano, in particolare, quello di un poliomielitico e il salvataggio della figlia di un emigrato a Chicago il 27 agosto del 1937) ne rafforzarono ulteriormente il culto, che trova nella rappresentazione in chiesa delle “vedute” (li sbelaziuoni), ripetuta per più giorni durante la novena della festa di settembre, una manifestazione religiosa partecipata e che compendia una vicenda della pietà popolare plurisecolare. Considerate dalla comunità di Brognaturo come il racconto per immagini della propria devozione, le “vedute” sono una “macchina” scenografica mediante la quale questa sorta di “autobiografia” collettiva si svolge con una serie di sequenze di “grazie ricevute” che culminano nell’apoteosi della statua della Madonna della Consolazione, lentamente elevata al cielo in un tripudio sfavillante di figure angeliche. Caratteristico di tale periodo festivo è il rito, certamente eco di antiche feste agrarie, dei cosiddetti focari, i falò che vengono fatti divampare, nella notte di giovedì che precede l’inizio della novena, lungo le strade del paese e che diventano centri di aggregazione per la consumazione del cibo. Il suono dei tamburi accompagna i focari sino all’alba, quando si intona un canto dedicato alla Madonna della Consolazione prima di recarsi alla messa mattutina del venerdì, primo giorno della novena. Se si tralasciano le tradizioni religiose, nella chiesa parrocchiale è innanzitutto da segnalare un importante gruppo marmoreo cinquecentesco dell’Annunciazione, in origine destinato alla chiesa dell’omonimo convento, opera del carrarese Giovan Battista Mazzolo (o Mazzola), attivo in Sicilia e in Calabria nella prima metà del XVI secolo, per il quale è stata ipotizzata una formazione nella bottega di Antonello Gagini a Messina. Nella medesima chiesa c’è da vedere la scultura in legno del San Giuseppe con il Bambino e l’Immacolata (1873) del serrese Michele Amato. Sempre proveniente dal convento dell’Annunziata, di cui sono rimasti superstiti alcuni ruderi, di recente in parte recuperati, è anche una statua dell’arcangelo Gabriele. La visita a Brognaturo, tuttavia, non si esaurisce nello spazio della chiesa parrocchiale, ma può essere utilmente completata con un passaggio da palazzo Tiani (una famiglia di cui rimane traccia anche in un componimento poetico del serrese Bruno Pelaggi), con l’interessante entrata attraverso un arco bugnato in granito che immette nel cortile interno. L’artigianato delle pipe, che ha avuto il maggiore esponente in Domenico Grenci, costituisce un ulteriore fiore all’occhiello di questa comunità.