Sentiero Archiforo

Il sentiero, localizzato a sud-est dell’abitato di Serra San Bruno, ci permetterà di immergerci in una splendida e suggestiva foresta mista di abete bianco e faggio, di ammirare specie rare e di incontrare sul cammino testimonianze di memoria storia.

Info Sul Percorso

COMUNI INTERESSATI: Serra San Bruno (VV)
PARTENZA: Parcheggio presso orto botanico Rosarella, Serra San Bruno (VV)
ARRIVO: Entrata nord-ovest orto botanico Rosarella, Serra San Bruno (VV)
TEMPI DI PERCORRENZA: circa 2 ore
DISTANZA: 4 Km
DISLIVELLO: 224 m
QUOTA MASSIMA: 1.094 m s.l.m.
QUOTA MINIMA: 870 m s.l.m.
DIFFICOLTÀ: media

Descrizione

Il percorso parte dallo spiazzo sottostante il vivaio in località “Rosarella” e raggiunge “Pietra del Signore”, luogo caratterizzato dalla presenza di un batolite granitico, per poi rientrare percorrendo un tratto su strada sterrata.
Arrivati a Serra San Bruno proseguiamo sulla ex SS 110 verso Mongiana, imbocchiamo la Via San Brunone, poco dopo. Via Cartesio e quindi Via Foibe che ci porterà a “Rosarella”. Si sale costeggiando il recinto del vivaio “Rosarella” fino a raggiungere l’entrata del bosco Archiforo, contrassegnato da una tabella informativa. Percorriamo ora un tratto pittoresco lungo un canale che ci accompagnerà insieme al torrente, sulla nostra destra, con il rilassante fruscio dell’acqua che for-ma spesso piccoli salti. Il cammino inizia a inerpicarsi tra faggi e abeti maestosi. L’atmosfera è suggestiva.
Il percorso nella foresta è segnato e battuto, riconoscibile per la presenza di alcune opere come staccionate e passerelle. Si raggiunge un punto contrassegnato dalla presenza di una piccola cascata, un ponte e la ricostruzione di una carbonaia. Qui una fonte ci permetterà di rifornirci di acqua.

Il cammino riprende, sempre in salita, affrontando un tratto impegnativo che ci porterà in breve al gruppo granitico conosciuto come “Pietra del Signore”. Sostiamo ad ammirare questa formazione e il panorama che si può osservare dalla sua cima. Pochi metri alle spalle di “Pietra del Signore”corre una strada asfaltata. Si tratta di una via interpoderale che collega alla ex SS 110 presso il bivio per Arena sulla piana di Ninfo. Mantenendo la formazione rocciosa alle nostre spalle si gira a sinistra e percorrendo circa 390 m si incrocia, sempre sulla sinistra, una strada sterrata. Questo secondo tratto completamente in discesa ci riporterà al vivaio “Rosarella” in circa 40 minuti. Proseguendo, infine, su strada asfaltata per altri 240 m si ritornerà al punto di partenza. Nello spiazzo antistante l’entrata al vivaio troveremo un’area picnic in cui potremo rilassarci e passare alcuni piacevoli momenti.

ABETE BIANCO

L’abete bianco è un albero sempreverde, maestoso, slanciato e longevo. Essendo un relitto delle ultime glaciazioni, sopravvive nel sud Italia grazie al microclima delle faggete che, soprattutto da giovane, lo proteggono dal riverbero del sole estivo. Data anche la sua notevole altezza, in passato, tra il XV e il XVIII secolo, veniva utilizzato come albero di maestra per le navi. L’abete bianco calabrese è un ecotipo tra i più pregiati a livello europeo per morfologia, ritmi di accrescimento e, soprattutto, per la dimostrata maggiore resistenza a varie avversità tra cui le piogge acide.

CARBONAIA

Per secoli una delle attività di rilievo per l’economia locale è stata la produzione di carbone tramite combustione imperfetta del legno. Lungo il percorso potremo osservare la ricostruzione, in miniatura, di una carbonaia (“lu scarazzu”). Questi covoni di legna formati da un camino centrale e altri cunicoli di sfogo laterali, usati con lo scopo di regolare il tiraggio dell’aria, davano origine a quelle condizioni di scarsa ossigenazione necessari per creare il carbone.

PIETRA DEL SIGNORE

Balcone naturale che affaccia su Serra San Bruno. Maestoso esempio della con-formazione geologica di questo territorio prettamente cristallina in cui predominano i graniti che spesso affiorano in affascinanti formazioni fra i boschi.

SALAMANDRA PEZZATA

Un ambiente boscato fresco e umido, attraversato da piccoli corsi d’acqua, è l’habitat ideale per questo curioso anfibio facilmente riconoscibile per la sua colorazione a macchie in cui quelle gialle prevalgono sulle nere nella sottospecie presente nel centro-sud. I suoi colori sono utilizzati come avvertimento per i predatori, visto il cattivo sapore di questo animaletto dato dal muco che lo ricopre e che mantiene l’idratazione della pelle. Si tratta di un anfibio prevalentemente notturno; appare durante il giorno solo quando il tempo è piovoso ed umido. Si nutre di lombrichi, insetti e molluschi.

LOBARIA POLMONARIA

Sul nostro cammino potremo ammirare anche alcune specie rare come la lobaria polmonaria, il cui nome si deve alla forma che ricorda, in parte, il tessuto polmonare. Questo lichene è un ottimo bioindicatore degli effetti dell’inquinamento atmosferico. La lobaria ha una storia di utilizzo nella medicina tradizionale come antinfiammatorio oltre ad essere impiegata anche per produrre un pigmento arancione per tingere lana e pelle.

ORTO BOTANICO ROSARELLA

Altissime piante di abete bianco racchiudono una bellissima area che raccoglie una grande varietà di piante. Una passeggiata ci porterà ad ammirare questo scrigno di specie insieme ad un bel laghetto artificiale alimentato da un canale di irrigazione, una piccola area paludosa e due serre completano l’area.