Sentiero Anelli sull'Alaco

Che percezione abbiamo della Natura? Nel corso dei secoli la risposta a questa domanda ha influenzato il rapporto dell’uomo con ciò che lo circonda. Questo percorso ci permetterà di riflettere su tale legame e sulla sua evoluzione.

Info Sul Percorso

COMUNI INTERESSATI: San Sostene (CZ)
PARTENZA: Edifici di servizio Diga Alacolato ovest, San Sostene (CZ)
ARRIVO: Edifici di servizio Diga Alacolato est, San Sostene (CZ)
TEMPI DI PERCORRENZA: circa 3 h tramo A, circa 6 h tramo B
DISTANZA: 8 Km tramo A, 12 Km tramo B
DISLIVELLO: 224 m
QUOTA MASSIMA: 1.222 m s.l.m.
QUOTA MINIMA: 876 m s.l.m.
DIFFICOLTÀ: medio-alta

Descrizione

Sentiero impegnativo, circolare che offre due possibili soluzioni nel tratto di rientro, uno di km 3,8 (percorso A) e l’altro di km 7,7 (percorso B). Raggiungiamo la conca della “Lacina”, percorrendo la SP 43 da Brognaturo (VV). Superato un residence e un palazzetto dello sport sulla destra, giriamo a sinistra al bivio che ci condurrà verso la diga e raggiungiamo gli edifici di servizio della stessa ubicati alla fine della strada asfaltata. Imbocchiamo la strada sulla sinistra del fabbricato e lasciamo l’auto all’altezza dell’entrata ovest. La sterrata inizia proprio dietro questi edifici. Cominciamo il nostro cammino risalendo la stradina a fondo naturale e, al primo bivio, pieghiamo a sinistra verso la conca della Lacina. Alla successiva biforcazione proseguiamo verso destra risalendo il viottolo che costeggia la recinzione del lago. Inizia un tratto impegnativo completamente in salita in un bosco di pini prima, di faggi misto ad abeti poi. In circa 40 minuti raggiungeremo una strada asfaltata poco al di sotto di Monte Circello e che definisce un incrocio a T col senso della nostra marcia. Proseguiamo verso destra e in circa 20 minuti arriveremo ad un’area picnic con fontana dove potremo sostare. Ripreso il cammino possiamo optare per due possibili soluzioni per il rientro.

Percorso breve A

Anello Monte Trematerra

Dopo un breve tratto, di appena 5 minuti dalla fontanina, potremo notare una casermetta sulla destra fra i pini. Subito dopo un incrocio da cui parte una strada di rientro in discesa sulla destra, ora a fondo naturale, che scende con diversi tornanti ricollegandosi a un’altra sterrata, raggiunto uno spiazzo, imbocchiamo la sterrata a destra fra i faggi e proseguendo la strada diviene un sentiero che costeggia quelli che un tempo dovevano essere campi coltivati. Percorriamo gli ultimi km che ci riporteranno sul lato est dei fabbricati della diga.

Percorso lungo B

Anello Monte Portella

Seguendo la strada, ad appena 15 minuti dall’area picnic, terzo incrocio sulla destra, imbocchiamo la prima sterrata. Inizia un percorso di crinale sul Monte Portella che ci offrirà splendide vedute del lato sud dell’abitato di San Sostene e ad est dei monti Farina e Lia. Il cammino, in pineta prima e fra castagni poi, sarà prevalentemente in discesa e si riunirà al tratto A presso lo spiazzo da cui parte il sentiero che costeggia aree ora incolte e che ci riporterà sul lato est dei fabbricati della diga.

UN SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA: LA LACINA

Ad inizio percorso dopo appena un chilometro risalendo la pendice della valle si aprirà di fronte a noi un bello scorcio della conca della Lacina col suo lago. Questo luogo che presenta un’elevata ricchezza di habitat è uno dei SIC del parco delle Serre in quanto una delle poche zone umide montane meridionali e ad alta concentrazione di specie rare, più di 300, ad areale relitto e a limite di distribuzione e di queste circa il 26% sono rare.

GINESTRA DI SPAGNA O DEI CARBONAI

Sulla nostra destra, prima che la stradina intraprenda una ripida salita e, successivamente, nel tratto B di rientro, la ginestra fa bella mostra di sé in ampie concentrazioni col vitale giallo dei suoi fiori che germogliano per tutta l’estate. L’ecotipo di Calabria è la ginestra di Spagna o odorosa che ha come caratteristica la fragranza ricca e intensa dei suoi fiori fortemente richiesti in profumeria. Questa specie è la più resistente ed è anche quella che fornisce fibre di migliore qualità facendo dell’attività manifatturiera, in passato, uno dei principali sostegni dell’economia locale per le comunità italo-albanesi. Protagonista della festa del Corpus Domini per bellezza e abbondanza dei suoi fiori la ritroviamo nelle “infiorate” che ricoprono le strade di molti dei nostri paesi.

VENTO ED ENERGIA: L’EOLICO

L’inquinamento è uno dei problemi che con più insistenza e con sempre crescente forza pesa sull’intero pianeta. Da anni si parla di fonti di energia alternative e questa sarà l’occasione che ci permetterà di vedere da vicino una di queste realtà. Stiamo parlando dell’energia eolica che con i suoi giganti bianchi riveste la strada di crinale lungo cui trascorre il nostro cammino così come pure molti punti dell’orizzonte. L’eolico è una fonte rinnovabile, pulita e che non ha bisogno di occupare grandi superfici oltre a permettere il rilancio economico di aree altrimenti marginate. Si calcola che il solo parco eolico sull’Alaco fornisca energia a circa 70.000 famiglie. L’aumento costante di tali parchi ha come conseguenza quella di deturpare irreparabilmente il nostro paesaggio oltre al danno che produce sull’avifauna per l’effetto barriera che obbliga gli stormi a giri più lunghi durante i voli e che sottrae loro territorio.
Ad ogni modo, sostenitori o detrattori di tale energia non potranno restare indifferenti di fronte all’imponente avanzata di questa tecnologia.

EDILIZIA RURALE: “U PASTILLARO”

II castagno, in passato, ha avuto un’importanza elevatissima come fonte primaria di cibo per esseri umani, bestiame e animali selvatici. In tante parti della Calabria, il complesso delle condizioni fisiche del territorio ha fatto sì che la coltura del castagneto da frutto si sviluppasse in misura consistente e significativa, tanto da caratterizzarne il paesaggio agrario e la stessa edilizia rurale. Lungo il tratto B di rientro troveremo esempi di questa edilizia in strutture utilizzate in passato come essiccatoi: i “pastillari”.